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Prevenzione e salute ai tempi del Covid-19

In questi giorni di lavoro incessante di molti colleghi, guarigioni e decessi, il pensiero è rivolto in primis a questo tempo di incertezza rispetto alla propria salute fisica, emotiva e spirituale.

 

L’infezione da coronavirus rappresenta sicuramente un quadro potenzialmente molto grave ma come la medicina ci insegna non sempre l’incontro tra ospite e virus determina lo stesso esito. Molti sono i fattori concomitanti che possono determinare la maggiore o minore gravità dell’infezione, fino al decesso in purtroppo numerosi casi come stiamo osservando.

 

D’altra parte non possiamo neppure trascurare le situazioni dove il quadro clinico risulta molto più leggero o di media gravità ma ben gestibile anche a domicilio.

 

Molti miei pazienti mi chiedono: perché questa diversità?

 

Serviranno molti approfondimenti scientifici sui vari fattori predisponenti ad una maggiore gravità delle manifestazioni. Sicuramente dai dati emergenti la presenza di 1 o più comorbidità rappresenta già un potente fattore di rischio.

 

Altri studiosi parlano di fattori ambientali legati all’inquinamento atmosferico di specifiche aree geografiche, mentre l’età non sembra al momento un fattore discriminante in assoluto (emergono casi pediatrici trattati con successo e giovani adulti deceduti o gravi).

 

Come medico di medicina generale abituata ad una visione integrata del paziente, quello che posso ad oggi confermare è che mai come adesso lavorare su tutti i fattori che riequilibrano il nostro terreno immunitario diventa indispensabile, ricordando che proprio le condizioni dell’ospite possono fare una differenza enorme nello sviluppo dei sintomi successivamente all’incontro del virus o di qualsiasi agente patogeno. 

 

E allora se la prima forma in assoluto di prevenzione resta ad oggi evitare il contatto con gli altri per diminuire la fonte del contagio, resta indiscutibile il lavoro che possiamo fare per una adeguata prevenzione primaria, che credo resterà anche nei prossimi mesi uno dei pilastri essenziali anche per tutelare le categorie cosiddette più fragili.

 

Ribadisco come medico con approccio integrato l’importanza di lavorare sul nostro terreno immunitario nella specificità delle proprie caratteristiche individuali. Ma come?

 

 

  • Favorendo una corretta eubiosi intestinale

 

 

Recenti studi scientifici documentano il dialogo tra intestino e numerose patologie croniche. Nello specifico uno studio più recente (realizzato dallo Shangai Institute of Digestive Disease) documenta l’influenza della microflora intestinale sul tessuto polmonare in pazienti con Covid-19. In particolare nei pazienti con una microflora intestinale squilibrata la risposta immunitaria risulterebbe inadeguata nei confronti delle complicanze polmonari.

 

Le proprietà immunomodulanti legati ad una condizione di eubiosi intestinale (=corretto equilibrio e presenza di bifidobatteri e lattobacilli nel nostro intestino) potrebbero quindi rappresentare in futuro un supporto di idonea profilassi nelle infezioni da Covid-19 e nella prevenzione delle complicanze polmonari.

 

Ad oggi il primo strumento che ogni paziente ha per mantenere una flora microbica intestinale in equilibrio è rappresentato da una corretta alimentazione limitando in primis zuccheri semplici e grassi idrogenati presenti in alimenti industriali e incrementando il contenuto di fibre prebiotiche necessari per nutrire la microflora intestinale.

 

Alimentazione come strumento primario nel rinforzo del nostro sistema immunitario resta il primo pilastro che suggerisco a ogni incontro con i miei pazienti. 

 

Laddove la storia del paziente lo richieda si possono valutare opportunità di integrazione per specifiche vitamine o sali minerali (ricordo per esempio la tanto discussa vitamina D che agisce come ormone con funzione modulante sul sistema immunitario e la cui carenza potrebbe essere un cofattore negativo nella regolazione di numerosi processi collegati alla risposta all’infezione virale in genere). 

 

Altri pilastri importanti in un approccio integrato alla salute e alla prevenzione primaria restano indubbiamente: 

 

  1. Il rispetto dei ritmi circadiani del nostro corpo. Ponendo particolare attenzione al ritmo sonno-veglia e ricordando che proprio nelle prime ore del sonno il nostro organismo produce ormoni importantissimi nella regolazione metabolica e del sistema immunitario.
  2. Svolgimento di regolare attività fisica per interagire positivamente sulla prevenzione cardiovascolare e metabolica e sulle condizioni della nostra psiche. 
  3. Prendersi cura delle nostre emozioni: ormai documentata da numerosi studi la profonda relazione del nostro asse psico-neuro-endocrino con il sistema immunitario. Ognuno secondo le proprie attitudini guidato magari da figure professionali preparate può svolgere un lavoro di riconoscimento dei propri stati d’animo e gestione dello stress emotivo.

 

Ricordiamo a noi stessi che anche nei momenti di massima crisi, quindi ci sentiamo persi, una parte del nostro essere, che qualcuno chiama la nostra anima, ha il potere di attivarci verso la ricerca delle soluzioni e della nostra personale evoluzione in termini di salute fisica, emotiva e spirituale.

 

Dr.ssa Chiara Matteoli

Medico chirurgo omeopata

Esperta metodo Kousmine

Istruttrice senior Mindfulness