La Misurazione della Heart Rate Variability (HRV) e la sua importanza per la salute

La Misurazione della Heart Rate Variability (HRV) e la sua importanza per la salute

Negli ultimi anni la ricerca scientifica ha portato alla luce l’importanza di un fenomeno, definito Heart Rate Variability, o HRV, nel mantenimento della salute della persona. Con HRV si intende la misurazione della variabilità dell’attività del nostro cuore nel tempo e in relazione al contesto; infatti, oggi sappiamo che in una condizione di salute il cuore non dovrebbe funzionare come un metronomo, mantenendo sempre la stessa frequenza cardiaca, ma variare finemente e rapidamente la propria attività in relazione al contesto ambientale, interno ed esterno: è noto a tutti che la nostra frequenza cardiaca varia in base all’attività, aumentando durante lo sforzo fisico, durante una situazione di stress, o di malattia e riducendosi in situazioni di riposo. A fianco di queste variazioni facilmente osservabili, si è visto che sono presenti anche delle variazioni estremamente fini che, in condizioni di salute, avvengono in ogni istante anche mentre siamo a riposo, modulando l’attività del cuore in base ai segnali che il cervello riceve da ogni parte del corpo. Ne sono un esempio i segnali determinati dalla respirazione: quando inspiriamo la nostra frequenza cardiaca aumenta, mentre quando espiriamo diminuisce. La misurazione dell’HRV può essere, in sostanza, utilizzata per valutare quantitativamente i meccanismi regolatori del corpo umano, mostrando quanto una persona sia in grado di reagire efficacemente agli stimoli ambientali, e quindi quanto sia in grado di adattarsi all’ambiente circostante.

Le capacità di adattamento al contesto e di mantenimento dell’omeostasi, ossia una condizione di equilibrio interno, sono fattori fondamentali per il mantenimento della salute. In effetti, gli studi scientifici hanno mostrato che i soggetti che hanno una alta variabilità della frequenza cardiaca presentano livelli di salute più elevati e sono in grado di reagire più efficacemente agli stress, all’infiammazione e alle patologie. Al contrario, i soggetti con bassi valori di HRV sono caratterizzati da uno stato di infiammazione cronica, stress cronico ed esposizione a patologie, anch’esse croniche. Si è visto infatti che i soggetti affetti da patologie croniche, come malattie cardiovascolari, diabete, artrite reumatoide o tumori, hanno dei valori di HRV particolarmente bassi; non solo, tra i pazienti affetti dalle suddette patologie, quelli che hanno valori più alti di HRV sono meno esposti a complicanze, hanno una prognosi più favorevole e sono più responsivi alle terapie, rispetto ai pazienti con valori più bassi. I valori dell’HRV sono inoltre correlati al funzionamento dei nostri processi emotivi, cognitivi, comportamentali e sociali: soggetti con una HRV più elevata sono in grado di reagire più efficacemente alle sollecitazioni ambientali modulando non soltanto le funzioni biologiche, ma anche quelle cognitivo-comportamentali, emozionali e sociali per adattarsi alle diverse situazioni. Non a caso i soggetti che soffrono di depressione, ansia o sindrome da stress post-traumatico hanno valori di HRV significativamente più bassi rispetto ai soggetti sani. Questo meccanismo di fine regolazione delle funzioni del nostro corpo e della nostra mente, in condizioni normali, è estremamente efficiente, e ci permette di reagire prontamente a malattie o a situazioni stressanti. Tuttavia, eventi acuti particolarmente importanti o, più frequentemente, situazioni deleterie croniche, spesso quotidiane, sono in grado di “starare” questo meccanismo, riducendone l’efficienza e creando un quadro di scarsa capacità adattativa in grado di minare la salute dell’individuo.

Per tutti questi motivi, la misurazione dell’HRV rappresenta un esame diagnostico estremamente utile per valutare quantitativamente il livello di salute della persona, la presenza di stress cronico, di infiammazione cronica e di rischio di malattia biologica o psicologica. Nei soggetti con patologie croniche, l’utilizzo dell’HRV consente di quantificare la severità e il rischio clinico della malattia. Inoltre, il suo utilizzo è in grado di misurare l’efficacia di un determinato trattamento, sia esso farmacologico o di altro tipo (attività fisica, alimentazione, terapie complementari).

Presso il CMO è possibile eseguire la misurazione dell’HRV, in maniera semplice, efficace e non invasiva, attraverso un dispositivo validato scientificamente. I terapisti del CMO utilizzano regolarmente la misurazione dell’HRV come strumento diagnostico aggiuntivo, sia in prima seduta per inquadrare più efficacemente il paziente in modo da proporre il tipo di intervento più efficace, sia nel corso del periodo di trattamento e alla sua conclusione, per quantificare il miglioramento ottenuto.