Il funzionamento del respiro – Introduzione

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Il funzionamento del respiro

Il respiro è una funzione fisiologica di fondamentale importanza per la vita, dal momento che ogni cellula del nostro organismo necessita costantemente dell’apporto di ossigeno per potersi mantenere in vita. Il respiro non è solo una funzione autonoma e, diversamente dal battito cardiaco o dalla pressione arteriosa, può essere controllato in modo volontario e consapevole, fin tanto che pH, ossigeno e anidride carbonica rimangono all’interno di determinati livelli.

Esistono diverse modalità di respirare e sono collegate a scopi e a situazioni di vita differenti, per cui il respiro viene automaticamente regolato sulla modalità più opportuna a soddisfare il bisogno di ossigeno di quel momento. Nella respirazione toracica, ad esempio, l’organismo va in simpaticotonia: rallenta la peristalsi intestinale, il sangue è pompato più in fretta, aumenta la sudorazione, i muscoli sono messi in condizione di agire; il tutto prepara ad affrontare una situazione di allarme, in cui sono necessarie concentrazione, lucidità di mente, forza muscolare. Oppure la respirazione può diventare molto rapida al fine di aumentare il tasso di Ossigeno in caso di forte affaticamento. Oppure può prevalere l’atteggiamento di trattenere aria in inspirazione, quando si tende a diminuire la sensibilità generale e a sopportare meglio il dolore.

La respirazione diaframmatica, invece, produce parasimpaticotonia, il sistema addetto ai momenti di calma, di tranquillità, di allentamento. Stomaco e intestino sono in movimento, il sangue scorre più lento, vengono messe in circolazione endorfine e proteine P che producono un intenso senso di benessere. L’organismo non deve affrontare nessuna situazione che richieda un’azione intensa, rapide decisioni, concentrazione, forza. La respirazione diaframmatica è anche definita profonda, perché non è superficiale, ma arriva in profondità, ed è spontanea, non è forzata o controllata.

In un funzionamento sano, un individuo assume automaticamente la respirazione più adatta alla situazione del momento e dovrebbe poter ritornare alla respirazione diaframmatica ogni qual volta non ci sia più bisogno di attivarsi, di affrontare situazioni di allarme o concentrazione. Nei bambini tutto questo è ben visibile: la respirazione diaframmatica, di pancia, è chiaramente presente per la maggior parte del tempo. Ma nel corso dello sviluppo evolutivo, per le pressioni negative dell’ambiente, questo funzionamento sano può andare incontro ad alterazioni: si perde la capacità di ritrovare i vari tipi di respirazione a seconda delle circostanze esterne, si perde la capacità di ritornare alla respirazione diaframmatica, e si resta intrappolati in un tipo di respirazione diverso che diventa cronico, permanentemente presente anche quando non ce ne sarebbe bisogno.

Lavorare sulla respirazione (e sul ripristino della respirazione diaframmatica profonda), dunque, è importante perché permette di recuperare la naturale mobilità del respiro e allo stesso tempo di recuperare una importante capacità di regolazione dell’intero organismo, quella dell’Allentamento, della Calma e del Benessere profondo.