Gli esercizi educativi ideati dall’oculista William Horatio Bates (1860-1931) si basano su tre principi: rilassamento, movimento e centralizzazione, a questi si aggiungono i contributi di memoria e immaginazione. I tre principi sono interdipendenti, favorendone uno li rendiamo possibili tutti. In questo articolo ci occuperemo del primo principio: il rilassamento.
Secondo quanto osservato dal dottor Bates nella sua lunga pratica come oftalmologo, l’origine dei problemi della visione risiede nello sforzo più o meno consapevole che possiamo mettere nell’atto di vedere. Ognuno di noi ha delle parti del corpo che per tanti motivi tende a caricare maggiormente con le proprie tensioni, se la zona per noi più “sensibile” è quella del sistema visivo, allora possiamo andare incontro a difficoltà nella visione.
E quale sarebbe l’origine delle tensioni fisiche?
Nel suo libro del 1920, “Vista perfetta senza occhiali”, Bates scrive:
“La mente è la fonte di tutti gli sforzi esterni che vengono imposti all’occhio. Lo sforzo mentale di qualunque genere produce sempre una tensione visiva consapevole o inconsapevole, e se questa tensione si trasforma in un tentativo di vedere, si produce sempre un errore di rifrazione.”
L’origine delle tensioni è dunque mentale (il Metodo Bates è in effetti un metodo olistico che considera l’unità del nostro organismo) e quello che ci fa vedere peggio è proprio il “tentativo di vedere”, più riusciamo a liberare il nostro sistema visivo dal carico di tensione più la visione nitida avverrà naturalmente, senza sforzo. Quando i nostri occhi sono tesi, non riescono infatti a compiere tutti i processi fisiologici che conducono a una buona messa a fuoco e possono instaurarsi circoli viziosi per cui dal momento che non riusciamo a vedere bene ci sforziamo di vedere meglio, arrivando a vedere ancora peggio, e così via…
Per ritrovare la visione naturale, è necessario invece imparare a rilassare il sistema visivo. Quando il sistema visivo (occhi e mente) si rilassa, trova pian piano la strada per vedere meglio, spontaneamente. Il ruolo degli educatori visivi è di insegnare delle tecniche per entrare in contatto con il nostro sistema visivo, per imparare a conoscerlo, a “sentirlo”, a rendersi conto della differenza fra rilassamento e tensione visiva (specialmente se portiamo gli occhiali da molti anni, non siamo abituati a percepire le tensioni dei nostri occhi) e per apprendere come poter riportare uno stato di benessere, di equilibrio, e conseguentemente di visione nitida.
Nel Metodo Bates vengono proposte varie pratiche di rilassamento, la più conosciuta è il “Palming” che consiste nello sfregare i palmi delle mani fra loro per renderli caldi e porli sugli occhi chiusi, senza premere sul bulbo oculare, in una posizione per noi comoda (si possono ad esempio poggiare i gomiti su un tavolo non troppo basso), e iniziare a goderci il buio e il calore che provengono dalle mani, respirando profondamente e rilassandoci in modo da offrire un momento di ristoro al nostro sistema visivo (e a noi nella nostra unità corpo-mente!). Quando allontaniamo le mani dagli occhi, facciamolo con lentezza e lasciando per un po’ le palpebre ancora abbassate.
La pratica del “Palming” qui descritta in modo molto sintetico può essere arricchita da innumerevoli varianti e visualizzazioni, è consigliabile all’inizio essere guidati da un educatore visivo che può farci notare eventuali incomprensioni e tensioni di cui non siamo consapevoli.
Vanina Ambrosini – Educatrice visiva del Metodo Bates riconosciuta dall’A.I.E.V.
Propongo il Metodo Bates in lezioni individuali, seminari, conferenze e corsi settimanali. Potete contattarmi al 3386369759 oppure all’indirizzo email vanina.ambrosini@libero.it. Gestisco la pagina Facebook Metodo Bates Firenze. Ricevo a Firenze presso l’associazione “L’albero di Neem” in via della Torricella 8.