Il termine plagiocefalia indica una condizione in cui la parte posteriore del cranio del neonato ha una deformazione asimmetrica, con lo schiacciamento della nuca (Osso Occipitale) da un lato. Si accompagna spesso anche ad una bozza sul davanti (Osso Frontale). La plagiocefalia è definita posizionale quando è stata esclusa, tramite un esame clinico o tramite ecografia, una precoce saldatura delle suture craniche. Non rappresenta solo un problema estetico, ma spesso si accompagna a reflusso, irrequietezza, disturbi del sonno e della suzione.
Perché si verifica
Può avere differenti cause: in primis cause intrauterine (frequenti nelle gravidanze gemellari), ovvero un posizionamento del feto all’interno dell’utero che provoca uno schiacciamento eccessivo e prolungato del cranio. Può anche accompagnarsi alla presenza di Torcicollo Miogeno Congenito. Inoltre durante il parto può verificarsi una pressione eccessiva del cranio del bambino sul pube materno, che supera la capacità elastica delle ossa craniche e lascia un segno sulla forma della sua testolina (più frequentemente uno schiacciamento posteriore sul lato destro). Infine, dopo il parto, può essere causata dal frequente posizionamento del bambino in posizione supina (o semisdraiato nell’ovetto), soprattutto se il piccolo ha un lato preferenziale di rotazione del capo. Da quando l’American Academy of Pediatrics ha lanciato la campagna “back to sleep”, il numero delle plagiocefalie posizionali è aumentato considerevolmente (Kane et al., 1996 Pediatrics).
Cosa può comportare in futuro?
AL di là del semplice problema estetico (che sarà mascherato dalla crescita dei capelli) è stata notata una correlazione frequente tra plagiocefalia non risolta in età neonatale e:
- disturbi dell’Articolazione Temporo-Mandibolare e di masticazione
- scoliosi
- deficit di coordinazione motoria
- dolori cervicali
Cosa posso fare?
Nei casi di plagiocefalia posizionale del bambino è molto importante la gestione da parte dei genitori, che devono cercare di:
- posizionare il bambino in posizione prona quando sveglio e sorvegliato
- alternare la posizione del bambino nel lettino, in modo che non abbia gli stimoli che più lo attirano sempre dallo stesso lato.
- cercare di lasciarlo libero quando possibile su un tappeto-gioco (anche in posizione prona) riducendo al minimo necessario l’utilizzo dell’ovetto, del seggiolone o di altri dispositivi simili.
Queste accortezze devono essere messe in pratica fin dai primi mesi, ma a volte non sono sufficienti, soprattutto quando la causa della plagiocefalia si è verificata in utero o durante il passaggio del canale del parto. In questi casi è necessario il trattamento manipolativo osteopatico, per liberare le suture craniche impattate e ridonare al cranio la possibilità di uno sviluppo simmetrico ed equilibrato. L’intervento osteopatico è tanto più efficacie quanto più è precoce.